Così com’era prevedibile la questione relativa alla gestione della casa di riposo Zuccaro e l’accoglienza dei giovani migranti ieri sera è approdata al centro del dibattito in consiglio comunale.
Una seduta durante la quale ci si sarebbe aspettati si discutesse di argomenti cruciali per il futuro della città, ad esempio, così per citarne uno, la relazione della Corte dei Conti e gli intendimenti dell’amministrazione comunale dopo le 34 pagine in cui l’organo di controllo amministrativo ha spiegato senza pietà il perché della bocciatura al piano di riequilibrio finanziario dell’ente. Ma invece è andata diversamente. Altri argomenti, ancora una volta, hanno tenuto banco a Palazzo dei Giurati.
Innanzitutto come dicevamo la querelle sorta nelle settimane scorse con l’associazione che gestisce la casa di riposo Zuccaro e l’improvvisa emergenza legata all’accoglienza di 31 giovani migranti.
A porre i riflettori sulla vicenda i consiglieri di minoranza Alessandra Caltabiano, Liliana Tona, Graziella Longo, Pinuccio Composto, Carmelo Valentino, Piero Benigni, De Luna ed Eugenio Raneri che hanno presentato un interrogazione chiedendo spiegazioni all’amministrazione.
Del restogià in tempi non sospetti i Consiglieri di opposizione hanno sollevato una serie di gravi criticità relative alla gestione della casa di riposo Zuccaro a cui l’amministrazione non è ancora stata in grado di dare alcuna risposta.
“ I giovani migranti in base a mere considerazioni di carattere umanitario, ha affermato Caltabiano, hanno diritto ad essere accolti. Inoltre, tenuto conto della loro condizione di minorenni, sono titolari di ben precisi diritti e tutele in base alla legge nazionale e regionale.”
Sotto accusa nello specifico la scelta del tutto autonoma da parte dell’associazione “Istituto Sant’Alessio” di ospitare i minori migranti all’interno della struttura.
“Una scelta illegittima, sostiene Caltabiano, sia per motivi soggettivi che oggettivi. Per motivi soggettivi: in quanto l’Associazione non è legittimata ad utilizzare la casa di riposo per scopi diversi da quelli previsti nella specifica convenzione in atto con il Comune di Taormina titolare dell’intera struttura. Per motivi oggettivi: in quanto la struttura non risponde ai requisiti minimi previsti dalla legge nazionale e regionale tanto è vero che non risulta essere sede autorizzata all’accoglienza dei minori. Una valutazione politica che verrebbe spontanea formulare, ha proseguito Alessandra Caltabiano, è che l’associazione “Istituto Sant’Alessio” ha furbescamente offerto un servizio di bed and breakfast sperando di lucrare sulla pelle di questi giovani con gli indennizzi previsti dalla legge con la collusione politica di chi pur avendo la responsabilità di tutelare sia gli anziani sia i giovani immigrati ha continuato a far finta di niente.”
Secondo i consiglieri che hanno sottoscritto l’interrogazione l’associazione “Istituto Sant’Alessio” va “ esclusa dalla futura gara per l’assegnazione della concessione della casa di riposo in quanto si è dimostrata soggetto non affidabile che ha agito in aperto contrasto con i patti sottoscritti con l’amministrazione comunale.”
“Va trovata, incalza Caltabiano, una soluzione rispettosa dei diritti umani, delle tutele legali e degli standard di accoglienza dei rifugiati minorenni. L’amministrazione, ha aggiunto, deve dirci se l’associazione “Istituto S. Alessio” ha rispettato i requisiti richiesti per l’accoglienza dei minori migranti e se se non ritiene che possano essere individuate altre e più idonee strutture da mettere eventualmente a disposizione dei giovani minorenni non accompagnati e se intende affidarli ad associazioni accreditate secondo quanto previsto dalla normativa regionale e nazione al fine di sottrarre questi ragazzi da soggetti che operano per ragioni meramente speculative di carattere economico.”
