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venerdì, Dicembre 27, 2024

LA DROGA, MORBO SOCIALE. LA RIFLESSIONE DEL PROF. SANTO TRIMARCHI

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Foto dal web

La droga, questo morbo sociale, miete vittime sia tra chi ne abusa sia tra chi se ne tiene lontano. Questa sostanza malefica viene portata in giro di nascosto in mezzo alle attività quotidiane delle città dormienti, indifferenti, distratte ed agisce come un serpente a sonagli, pronto a colpire con furbizia, viscidamente, con il suo veleno mortifero, chiunque gli capiti sulla strada. Sta diventando una minaccia reale per la sicurezza e la salute dei cittadini, che soccombono alle attrattive del piacere momentaneo e subiscono ogni tipo di inganno per cadere nella trappola del godimento trasgressivo, del divertimento a cuor leggero, del capriccio euforico. Sono ormai tante le persone che, a causa della droga, direttamente o indirettamente, vengono prese in ostaggio e perdono la propria identità, la libertà, la gioia di vivere, mentre sperimentano malattia, dolore, difficoltà, morte e scoprono come quella “porcheria” si sia trasformata in arma micidiale di distruzione della propria umanità. Infatti se appare subito la faccia bella della spensieratezza, dell’appagamento, del passatempo a portata di mano e di denaro, ad un certo punto subentrano i problemi, le crisi, le sofferenze che mettono a rischio ogni tipo di relazione nella famiglia, nel lavoro, nella società. Prende il sopravvento il lato oscuro del vizio incorreggibile che anestetizza sentimenti e ragione e fa entrare in una notte buia, senza fine, attraversando esperienze di angoscia, di tormento, di decadenza personale e morale. I fatti di questi giorni sono un segnale pauroso del livello raggiunto e va posto un argine deciso perchè è in gioco la stessa vita nella quotidianità, lo stesso sistema di convivenza pacifica, lo stesso senso dell’esistenza tra gli uomini di buona volontà. Ancora una volta la vigilanza è d’uopo e deve scattare l’attenzione reciproca a salvaguardia delle istituzioni fondamentali, assi portanti della nostra civiltà che riguardano l’educazione, il senso religioso, lo scopo della vita, il valore della famiglia, il sapere come cultura, l’economia e l’accoglienza come casa, la diversità nell’unità come comunità!

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