Un documento e una serie di proposte per chiedere all’amministrazione comunale di intervenire su alcune questioni di vitale importanza per fronteggiare ed in qualche modo contenere gli effetti devastanti della pandemia in atto.
A sottoscriverlo Danilo La Monaca e Nunzio Corvaja che si sono fatti portavoce di diverse componenti del tessuto produttivo della Città, tra cui commercianti, professionisti e componenti della cosiddetta società civile.
Ecco il documento: Il primo argomento affrontato riguarda i canoni di locazione delle attività commerciali. “Al riguardo, si legge, sussiste la ferma convinzione che i locatori siano ben consapevoli dell’impossibilità di ricevere il canone mensile per tutto il periodo di chiusura delle attività imposta dal Governo. Senza contare, poi, che nella cosiddetta “fase 2”, in cui si procederà gradualmente al ritorno alla normalità, è verosimile ritenere, comunque, che la stagione turistica 2020, sia da considerarsi cancellata, con la totale perdita dei relativi guadagni, che verranno letteralmente bruciati e che potrebbero causare il default di un gran numero di attività commerciali. Dicevamo che, anche dopo la riapertura, per tutta la durata del periodo di ritorno alla normalità, che ad essere fortunati può essere individuata nel mese di marzo 2021 (anche se tale previsione deve prendersi con cautela), sarebbe necessario rimodulare i canoni di locazione con la previsione di abbattimenti consistenti del canone, da concordarsi con le associazioni di categoria.
- In tal senso, l’Amministrazione potrebbe indicare la via da percorrere, interloquendo direttamente con i rappresentanti dei locatori ed emanando, comunque, un provvedimento con cui si proceda ad annullare i canoni di locazione di cui è creditrice per questa fase (in cui è stata disposta la chiusura delle attività), riservandosi di rimodulare, d’accordo con l’altra parte contraente, il canone di locazione nella fase di riapertura. Tale scelta, che comprendiamo non essere vincolante, ma indicherebbe la rotta e costituirebbe una decisiva presa di posizione che potrebbe spiegare effetti anche in procedimenti contenziosi.
- Azzeramento dei tributi per le attività commerciali per chiunque abbia, a causa della pandemia in atto, perduto fonti di reddito. Comprendiamo che le finanze dell’Ente non versano in ottime condizioni ma è talmente tragico (inutile nasconderlo) il periodo che stiamo attraversando che la Regione e lo Stato, per quanto di loro competenza, al fine di prevenire disastri sociali, con tutte le possibili ed imprevedibili conseguenze, dovranno farsi carico di tale spesa su apposita richiesta in tal senso dell’Ente.
- Si chiede inoltre che venga istituita una commissione permanente di crisi composta da rappresentanti dell’Amministrazione, dal Consiglio comunale e dai rappresentanti delle categorie produttive. Invero, considerato che la produzione legislativa e gli sviluppi della vicenda dettata dal virus sono in continua e veloce evoluzione, si rende necessaria una cabina di regia che costantemente segua gli sviluppi e predisponga, per quanto di competenza, le risposte alle problematiche incombenti. Ci rendiamo conto di essere di fronte ad un evento di straordinaria gravità ma, proprio per questo, si rende necessario che l’Amministrazione sia continuamente in contatto non solo con gli Enti sovra ordinati ma anche con le rappresentanze delle categorie commerciali per fronteggiare il nemico più importante delle attività commerciali: l’incertezza. Basti pensare che nessuno sa esattamente quando e con quali modalità si potrà aprire. Per non parlare delle recenti notizie, quasi grottesche, circa la riapertura degli stabilimenti balneari.
- Si chiede, inoltre, che si apra un canale permanente con la Regione per individuare forme di finanziamento al Comune ed alle attività produttive ch non si limitino ad uscite giornalistiche ma si individuino modalità e tempi di erogazione;
- Si riconoscono l’impegno e la tempestività del Ente comunale nell’erogazione di sussidi a favore di famiglie e persone ma si chiede, tuttavia, il potenziamento dello sforzo estendendo il più possibile la platea dei destinatari degli aiuti. Anche in questo caso una commissione permanente può costituire il giusto raccordo per gli interventi in materia.
- Per quanto possibile, e certi in una sicura ripartenza della Città, predisporre, sempre con il competente assessorato regionale, strategie turistiche per il “dopo crisi”.
Si auspica, in fine, che durante questo periodo straordinario non venga utilizzato come il pretesto di non produrre atti amministrativi. In particolare, si ritiene che tale momento sia proprio adatto per predisporre il regolamento dei suoli, ridefinire l’assetto ella viabilità per essere pronti per quando dovremo ripartire ancora più forti di prima.”