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martedì, Dicembre 3, 2024

Isola Bella, tra carte nautiche e installazioni, in mostra “La rotta del cuore” di Concetta De Pasquale

CulturaIsola Bella, tra carte nautiche e installazioni, in mostra “La rotta del cuore” di Concetta De Pasquale

Circondata da visioni di fondali marini e dai grandi finestroni aperti sui giardini tropicali di Isola Bella, la barca-installazione di Concetta De Pasquale è il punto focale della mostra “La rotta del cuore” (dal 21 luglio e fino al 4 novembre), omaggio a Lady Florence Trevelyan – filantropa e botanica vissuta tra l’Ottocento e il Novecento – che, allontanata dalla corte inglese, trovò a Taormina il suo destino legandolo per sempre a quello della cittadina.

Al viaggio di Lady Trevelyan, un esilio forzato verso quell’angolo della Sicilia che divenne il suo Eden, è dedicata la mostra “La rotta del cuore” di Concetta De Pasquale, a cura di Andrea Guastella. Un progetto del Parco Archeologico Naxos Taormina diretto da Gabriella Tigano che per gli spazi di Villa Bosurgi – splendida architettura a padiglioni “cuciti” e nascosti nella roccia – ha coinvolto l’artista dalla spiccata sensibilità verso la natura e il mare. La mostra si inaugura domenica 21 luglio, alle ore 18.30.

Quindici le opere esposte, insieme a quattro carte nautiche che completano l’installazione site-specific nella Sala del Biliardo di Villa Bosurgi. “Non si tratta ovviamente di semplici tracciati – scrive il curatore Andrea Guastella nel suo saggio critico – ma di visioni che riassumono in chiave onirica le tappe del viaggiare o, come accade nei grandi dipinti alle pareti, di segni impressi dall’artista sulla carta col proprio stesso corpo. Queste ultime opere, dedicate all’Universo Mare, sono state realizzate da Concetta durante un soggiorno in Indonesia ed esposte in mostre organizzate, a Bali e a Bandung, dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta. Rappresentano gli abissi così come può vederli chi non si limita a navigarvi sopra ma, lasciandosi trasportare dalle placide correnti, li attraversa dall’interno”.

A spiegare la fascinazione per la storia e il personaggio di lady Trevelyan è la stessa artista: “Colpita dal suo vissuto – racconta Concetta De Pasquale – ho lavorato sul tema di una navigazione immaginaria che raccontasse in chiave simbolica e onirica la storia d’amore che ha trasformato lo scoglio di Santo Stefano in un luogo unico di bellezza. Il progetto “La rotta del cuore” ripercorre infatti il viaggio per mare di Florence Trevelyan dall’Inghilterra attraverso le coste atlantiche dell’Europa fino allo stretto di Gibilterra per giungere dopo gli approdi del Nord Africa, in Sicilia dove sbarca a Taormina”.

A tracciare il profilo della nobildonna inglese è la direttrice del Parco Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano, che con l’artista ha condiviso da subito l’idea della mostra. “Vi era più di una fascinazione – commenta la direttrice Tigano –. Accanto, infatti, alla narrazione di un isolotto dove da millenni si intrecciano storie di terra e storie di mare, Concetta De Pasquale ha pensato a un omaggio a Florence, la nobildonna inglese che, vissuta in esilio a Taormina dal 1884 e fino al 1907, grazie all’innata passione per i giardini, contribuì a definire il paesaggio naturalistico che oggi è arrivato a noi: un po’ mediterraneo, un po’ esotico per via delle essenze di origine tropicale che vi fece impiantare accanto alla ripiantumazione di cespugli autoctoni. Di fatto lady Florence inseguendo la sua “rotta del cuore” ha avuto il merito di creare un poco alla volta un habitat ideale per numerose specie viventi, un perfetto ecosistema che ancora oggi fa di Isola Bella una affascinante oasi di verde… in mezzo al mare”.

Alla mostra è abbinato un catalogo con saggi degli storici dell’arte Andrea Guastella e Marco Marinacci. Durante l’inaugurazione è programmato un intervento musicale evocativo del viaggio a cura di Giuseppe Severini, liutaio e ricercatore di suoni che eseguirà “Ayo visto lu mappamundi”, brano del XV secolo di autore anonimo per voce e chitarra battente, corni di conchiglia e flauti in osso. Mentre la cantautrice Cristina Bringheli eseguirà canti celtici.

Concetta De Pasquale, cenni biografici

Nasce a Salò (BS) nel ‘59, si laurea in Lettere Moderne specializzandosi in Storia dell’Arte all’Università di Urbino. Successivamente si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove frequenta gli studi degli scultori Fausto Melotti e Nanni Valentini, suoi maestri nell’uso minimale e rigoroso della materia. Dopo le prime esperienze con materiali diversi, la sua attenzione si ferma sulla carta che diventa supporto privilegiato per una pittura organica essenziale ed intima che indaga il corpo nella sua doppia valenza, fisica e spirituale. Oggi vive e lavora nel suo studio sul mare, in Sicilia, intraprendendo spesso viaggi in barca a vela come “Pittrice di bordo” per realizzare personalissimi taccuini di viaggio. Per la città di Messina nel 2010 ha progettato e realizzato una scultura monumentale per la piazza del Teatro Vittorio Emanuele, omaggio al suo maestro Fausto Melotti. Dal 1979 ad oggi ha esposto in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all’estero: Stoccolma, Lisbona, Parigi, Nizza, Principato di Monaco, Londra, Madrid, Strasburgo, Budapest, Bruxelles, Berlino, Lugano, Dubai, Bali e Bandung in Indonesia, realizzando mostre personali e collettive in prestigiosi Musei e Spazi Istituzionali. Ha partecipato a diverse residenze d’artista (Italia, Indonesia, Kenia) e rassegne internazionali come la Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea (Firenze, 2003); Le avventure della forma (Seravezza, 2012); 54° Biennale di Venezia; Artisti di Sicilia ed Expo Milano (2015); BIAS (2018-2020, Palermo, Sicilia, Venezia, Egitto, Israele). Di recente ha partecipato alla 59° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia con il progetto PostUmano Reliquie in viaggio nell’ambito del Padiglione San Marino. Nel 2023, invitata dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, ha esposto al Museum Pasifika di Bali e al Sulasar Sunaryo Art Space di Bandung con la personale “The Breathing Sea” mentre per i cento anni del Museo Storico Navale di Venezia era alla Blue Gallery di Venezia. Sue opere sono presenti in musei e in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’Estero.

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