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giovedì, Novembre 21, 2024

MESSINA: RAPINA IN ABITAZIONE. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE IN CARCERE A CARICO DI UN MESSINESE DI 46 ANNI

CronacaMESSINA: RAPINA IN ABITAZIONE. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE IN CARCERE A CARICO DI UN MESSINESE DI 46 ANNI

Agenti della Squadra Mobile di Messina hanno dato esecuzione alla misura cautelare in carcere adottata con ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, a carico di un messinese di 46 anni, gravemente indiziato per aver consumato una rapina all’interno di una abitazione in località Santa Lucia sopra Contesse.

I fatti risalgono al 2 dicembre 2023, allorquando al 112 NUE veniva segnalata una rapina perpetrata da più soggetti travisati, uno dei quali armato di pistola che, dopo aver fatto accesso all’interno dell’appartamento, hanno puntato l’arma all’indirizzo dell’inquilino facendosi consegnare il denaro contante per un ammontare di circa 200 euro.

L’immediata acquisizione delle telecamere nei pressi dell’abitazione ha consentito al personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di visionare le fasi della rapina; i successivi approfondimenti investigativi – svolti con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina – hanno consentito di individuare tra i presunti autori della rapina il 46enne messinese, mentre nei confronti dei due complici le indagini sono tuttora in corso.

Sulla scorta degli elementi di responsabilità raccolti dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha richiesto un provvedimento restrittivo al G.I.P., che ha condiviso il quadro probatorio prospettato, adottando la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.

 

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