“Pronti a restituire in blocco le tessere elettorali se la dignità umana e professionale di tanti dovesse soccombere di fronte alla prevaricazione di quella che appare una tipica manovra della politica clientelare.” Ad Affermarlo con durezza e determinazione è Mariateresa Papale presidente dell’associazione “Arte e Cultura a Taormina”. Dichiarazioni che seguono di poche ore la notizia della firma da parte del commissario della Provincia Regionale di Messina Filippo Romano di un Atto di indirizzo finalizzato agli adempimenti relativi allo scioglimento del Comitato Taormina Arte. “Hanno suicidato TaoArte.” Esordisce così Mariateresa Papale in una lettera aperta inviata in queste ore a tutti gli organi di stampa. “Scientemente- scrive Papale- non so bene se con cinica consapevolezza o colpevole superficialità, soggetti ed istituzioni che avevano il dovere di sedersi attorno ad un tavolo e di non alzarsi da esso finché non si fosse trovata la soluzione che traghettasse “Taormina Arte” da Comitato a Fondazione, preservando posti di lavoro e professionalità grazie alla garanzia della continuità dei rapporti di lavoro già instaurati, hanno dato vita ad una oscena pantomima durata mesi. Un balletto di dichiarazioni ed esternazioni che annunciavano di esserci vicini, di esserci “quasi” a trovare la quadra, per salvare quello che è stato, per anni, il miglior biglietto da visita di Taormina nel mondo. Mesi e mesi perduti in chiacchiere.” Persino l’ex assessore regionale Stancheris , in visita a Taormina, nell’aula consiliare di Palazzo dei Giurati, aveva garantito, ricordata Papale, il sostegno al rilancio di Taormina Arte impegnandosi ufficialmente a far confermare l’importo del finanziamento del 2013. Queste le parole. I fatti invece si tradussero in appena 207.000 mila euro. “Una cifra irrisoria e ridicola -scrive Papale- che chi ha un minimo di familiarità con l’organizzazione di eventi culturali di grande respiro che durano da maggio a dicembre sa che non basta nemmeno a pagare tributi, diritti, cachets, assicurazioni etc. dei vari eventi. Mesi e mesi scivolati via inutilmente. In incontri dove, a parole, si affermava di voler salvare TaoArte ma, nel frattempo, non si faceva nulla di concreto per rendere la salvezza praticabile, rimandando ad altri incontri, ad altre parole, ad altra cortina fumogena… Ed il tutto mentre- si legge ancora nella lettera aperta- con alto senso di responsabilità e grande amore per la Città, maestranze, dipendenti e collaboratori di TaoArte, senza prendere un euro di stipendio, continuavano a fare il proprio lavoro con professionalità ed abnegazione, consentendo alle manifestazioni ed agli eventi previsti di potersi svolgere come da programma; magari in uffici senza aria condizionata con i 40° all’ombra perenni delle nostre infuocate estati, o con fotocopiatrici inutilizzabili perché senza carta e senza toner, e svolgendo, oltre alle proprie mansioni, anche quelle di guardianìa alle varie mostre o di biglietteria per i vari concerti. “ Ma allora, scrive Papale, qual è il problema? Ufficialmente, i debiti di TaoArte. A sentire l’attuale assessora Li Calzi: “La Regione non può farsi carico delle passività accumulate negli anni da altri soggetti ma vuole sostenere il rilancio andando a costituire una Fondazione i cui soci fondatori siano la Regione, il Comune di Taormina ed il Libero Consorzio a cui aderisce la città di Messina…anche con il coinvolgimento e la partecipazione di altri”. Tradotto: la Regione, che peraltro da parte sua negli ultimi anni ha drasticamente ridotto i contributi a TaoArte passando dagli oltre 3milioni di euro sino al 2010 ai 2.864.000 nel 2012, a 1.544.000 nel 2013 per finire con i desolanti 700.000 euro nel 2014, non ci sta a pagare i debiti fatti da altri. Giusto. E chi sarebbero questi soggetti così poco affidabili che hanno accumulato le passività creando un buco milionario in TaoArte, posto che, evidentemente, non possono essere stati i dipendenti ed i lavoratori, che, semmai, sono da ascrivere tra i creditori? Ovvio, coloro che comandavano, cioè i membri del Comitato TaoArte: Comune di Taormina, Comune di Messina, Provincia regionale di Messina. Ops! Praticamente gli stessi soggetti con cui l’assessora Li Calzi vuole dare vita alla Fondazione, allargata anche ad eventuali privati! Allora, prosegue Mariateresa Papale, mi sorge un dubbio. Non è che il nodo della faccenda risieda altrove? Magari in quella “piccola” correzione apportata, nella silenziosa indifferenza generale, dal Ddl n. 912 in corso di approvazione dall’Assemblea Regionale Siciliana, all’art.35 della Legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, che prevedeva la trasformazione “tout court” del Comitato Taormina Arte in Fondazione, rebus sic stantibus? Secondo quanto indicato dalla “Legge di stabilità regionale”, infatti, la trasformazione non avverrà più con le modalità previste della L.R. 2/2002, cioè con garanzia di continuità dei rapporti giuridici attivi e passivi già instaurati dal Comitato, ivi compresi rapporti di lavoro, bensì “mediante mera liquidazione del Comitato stesso e autonoma istituzione di una Fondazione che ne rileverà le competenze ma non i rapporti giuridici”. Vuoi vedere che nessuno dei “politici che contano” a Taormina e a Messina si è mosso in tempo per evitare la fine di TaoArte proprio perché, facendo tabula rasa degli esistenti in organico, si vengono a liberare un sacco di “caselle” pronte ad essere attribuite ed occupate secondo i dettami di un nuovo “manuale Cencelli” in salsa tauromeniota? A pensar male, spesso, ci si azzecca e troppi corvi e sciacalli stanno già da tempo volteggiando su TaoArte.” “Certo -prosegue ancora la lettera- non è un bel finale per “TaoArte” dopo 32 anni di onorato servizio, durante i quali la grande Storia del Teatro, del Cinema, della Musica, della Danza ha calcato le assi del palcoscenico del Teatro Antico: quando è nata, nel 1983, è stata tenuta a battesimo da quanto c’era di meglio in quel momento in Italia ed Europa.” Di fronte alla ferita al cuore della tradizione artistica e culturale di Taormina adesso la richiesta è “che i rappresentanti eletti dai cittadini taorminesi in Consiglio Comunale, di qualsiasi colore, ideologia, lista siano, facciano sentire con forza e determinazione la loro voce mettendo in opera qualsiasi atto sia utile alla salvaguardia del posto di lavoro di quanti, in questi trent’anni, hanno con la loro professionalità ed abnegazione contribuito a fare grande TaoArte. E che oggi, dopo essere stati ben spremuti, si vedono vergognosamente buttati via come stracci vecchi.”