C’è attesa a Palazzo dei Giurati per le motivazioni che hanno spinto la Corte dei Conti a bocciare il Piano di riequilibrio finanziario presentato dall’ente.
Il comune sembra entrato in una sorta di limbo dantesco. Anime politiche vagano tra i corridoi del Palazzo in una condizione malinconica ma serena.
Una rassegnazione velata dall’alibi sempre pronto del “non è colpa mia”.
Come sempre accade in questi casi non è mai colpa di qualcuno. E’colpa di tutti. Di tutti quelli che hanno amministrato male tradendo la città e se stessi anche.
Oggi la patata bollente passa per le mani dell’amministrazione Giardina e chissà in quanti avranno detto fra sé e sé “per fortuna non sono al suo posto” tranne poi puntare l’indice.
L’amministrazione Giardina ha fallito? Molto probabilmente si. Un sindaco che deve cambiare per tre volte la giunta evidentemente deve farsi delle domande e darsi delle risposte e deve darle alla città. Ma certamente oggi non è per questo che Taormina è in default.
“ Ciò che ha giocato un fattore determinante nella decisione della Corte dei Conti , afferma oggi Giardina, è senz’altro la concretizzazione dei contenziosi. Non dobbiamo dimenticarci, aggiunge il primo cittadino, che il 90% del debito è legato a vecchi contenziosi.”
Poi il riconoscimento di merito all’amministrazione precedente guidata da Mauro Passalacqua. “In cinque anni, ha affermato Giardina, l’amministrazione Passalacqua ha pagato ben 7 milioni di euro di debiti fuori bilancio. Ma, ha proseguito, chiediamoci perché questi debiti fino al 2009 sono stati ignorati.”
Nel frattempo che, chissà, qualcuno risponda… l’amministrazione annuncia una conferenza stampa per venerdì. “ Speriamo entro quella data, afferma Giardina, di avere ricevuto la relazione dalla Corte dei Conti in modo da poter dire alla città come intendiamo agire.”
