Conclusione tragicomica al Consiglio di Ali sabato scorso. Il bilancio è stato approvato ma l’intera vicenda ha lasciato non pochi strascichi di natura politica ma non solo. A farne le spese, come sempre, sono i cittadini che saranno costretti a pagare contemporaneamente un doppio fardello di tasse per il 2015 ed il 2016.
Le consigliere di minoranza, come già era successo nella scorsa seduta del 26 aprile, hanno attaccato il sindaco Fiumara e l’operato della sua amministrazione. Il gruppo di minoranza ha chiesto chiarimenti in maniera incalzante al sindaco, il quale nonostante il goffo tentativo di arrampicarsi sugli specchi, non è riuscito a dare una risposta chiara ed esaustiva ai tanti interrogativi posti in discussione dalla minoranza.
Messo con le spalle al muro dall’incalzante opposizione, il Sindaco non è stato in grado, infatti, di dare risposte esaurienti sul mancato pagamento dello straordinario ai dipendenti comunali per il 2014 e 2015, sulle disfunzioni che si registrano nel servizio di mensa scolastica e nella pubblica illuminazione ma soprattutto, sull’inspiegabile ritardo con il quale è stato presentato il bilancio preventivo del 2015.
“ Abbiamo assistito ad una pantomima che questa maggioranza ci poteva risparmiare – tuona la minoranza – infatti in soli tre giorni, il consigliere Miceli che con la sua astensione non aveva fatto approvare il bilancio, è stato convinto nottetempo a dare il suo voto favorevole senza che nulla sia cambiato rispetto alla seduta precedente”
Hanno espresso invece voto contrario, coerentemente alla seduta precedente, tutte e quattro le consigliere di minoranza e il consigliere di maggioranza Silipigni.
Sulla Tari si è scatenato un altro putiferio per una infelice affermazione del vice sindaco Smeralda che nel vano tentativo di difendere l’operato dell’amministrazione comunale ha portato una nuova “scuola di pensiero” nel consiglio comunale di Ali, affermando che l’amministrazione avrebbe potuto far passare “sottobanco” la possibilità di portare in consiglio la proposta, con la conseguenza che per il 2016 i cittadini avrebbero pagato più tasse.
