ALI’ TERME. SS114. SI CERCA UNA SOLUZIONE. VERTICE TRA COMITATI CITTADINI E AMMINISTRATORI

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Prosegue l’attività di lotta dei comitati dei cittadini e dei soggetti politici impegnati per la sicurezza stradale e idrogeologica di Capo Alì. Riaperta al transito da poche settimane la ss 114 continua a rimanere un incognita. Reggerà alla prossima pioggia? Ci sarà un’altra frana? Questi sono gli interrogativi che attanagliano la cittadinanza costretta a convivere con un costante senso di paura e preoccupazione per la propria incolumità.

“Il Capo Alì, affermano all’unisono, Giovanni Interdonato per il Comitato No Frane, Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori,  Francesco Urdì per la Confederazione Unitaria di Base (CUB) e Nino Miceli, responsabile Associazione Aiutiamoci Noi, per la  fragile composizione rocciosa rappresenta un pericolo costante per l’incolumità dei cittadini, che ivi transitano. Abbiamo già presentato, proseguono, un esposto-denuncia in data 6-11-2015 presso la Procura della Repubblica di Messina. Adesso, aggiungono, i cittadini attendono risposte immediate anche in previsione di ulteriori nubifragi, che l’inverno ci riserverà.”

Nei prossimi giorni i comitati incontreranno i sindaci dei paesi limitrofi a Capo Alí, a partire da quelli di Scaletta Zanclea e Itala, con cui si confronteranno su Galleria para massi a Capo Ali, mini svincolo in entrata e uscita tra Itala e Scaletta come via di fuga in caso di frane a Capo Alì e a Capo Scaletta.

“Successivamente, spiega Giacomo Di Leo, si richiederà un incontro con Anas, Genio Civile e Rfi. La galleria para massi infatti richiede anche l’intervento di Rete ferroviaria italiana (Rfi): a quest’ultima compete la sicurezza dei pendolari dei treni che transitano sotto il Capo e che potrebbero essere colpiti da eventuali massi. Al Genio Civile si chiederà in particolare che fine ha fatto il monitoraggio del costone di Capo Ali, impegno concordato (secondo organi locali di stampa) all’ultimo tavolo tecnico in prefettura. Alla fine di questi incontri, spiega Di Leo, verrà promossa un’assemblea pubblica con i cittadini per relazionare sui risultati o non…di questi colloqui.”

“ Come comitati, affermano Di Leo, Urdì, Miceli e Interdonato, partecipiamo a queste riunioni con la consapevolezza che solo con il controllo e la mobilitazione popolare permanente si possono risolvere definitivamente i problemi di dissesto idrogeologico e non con rattoppi precari come le reti che si sono messe sui costoni. Altresì, concludono, siamo consapevoli che la risoluzione dei problemi dei Capi Alì, Scaletta e di tutti i punti critici del nostro territorio passano attraverso un piano nazionale di investimenti di grandi risorse contro il rischio idrogeologico che tutti i governi che si sono succeduti in questi decenni non hanno mai fatto.”

1 COMMENT

  1. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!!!!Potremmo fare tutte le giustissime proteste, anche eclatanti.Risultati zero!!!Mi sorge un dubbio : che l’ANANAS, la Regione, le FS,la Prefettura ecc. ecc. non intervengono decisamente sul problema perchè lo fanno per il nostro bene.Vi spiego perchè :1) Alì ed Alì Terme sono nomi assonanti all’Islam.2) L’ISIS non potrebbe fare nessun attentato in zona perchè non ci sono vie di fuga,a Nord(verso Messina) il capo è chiuso 3 giorni su 4, a Sud (verso Catania) il ponte sul Nisi è pericolante!!Siamo in una botte di ferro!!!Grazie a tutti!!!!!!Che lungimiranza!!!!

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