Tre anni fa incontrai Emanuele Bettino. Fino ad allora per me era una tra le voci più note di Radio “Etna Espresso” ma poi in un pomeriggio – prima della diretta – in cui aveva introdotto il tema del programma che conduceva e in cui avrebbe parlato di libri e letteratura, mentre ero su “Facebook”, mi ritrovai a lasciare qualche commento su quel post.
Ora bisogna dire che se i social si sanno usare bene, sono strumenti utilissimi che possono fare incontrare le persone. Nel giro di qualche ora – e qui si capisce la capacità professionale di una persona e il saper cogliere le opportunità – mi ritrovai non solo contatta telefonicamente da Mr. Bettino per un’intervista lampo sul mondo degli scrittori e dei libri, ma con un invito ufficiale a partecipare alla trasmissione per presentare uno dei miei testi. Ecco, fu tre anni fa, che ebbi non solo il piacere ma anche la fortuna di conoscere Emanuele Bettino, speaker e anchorman catanese. Un professionista serio e preparato che non dimentica mai il garbo nel porgersi ed è dotato di grande senso ironico; ciò che segna il perimetro del saper stare tra la gente e del saper fare squadra. Successivamente, ritrovai Mr. Bettino quando il programma, da radiofonico, era diventato social. Era con la truppa a Taormina e feci una sortita, partecipando a un quiz, che vinsi! Ma visto che non è solamente lui quello che sa cogliere le opportunità, decisi che doveva essere mio ospite a “Un Libro da Bere”. Ci ritrovammo, dunque, ma quella volta ero io che indossavo i panni dell’intervistatrice. Bettino con grande simpatia chiacchierò con il pubblico intervenuto, sulla professione di comunicatore ma soprattutto sul suo amore per la lettura. Perché di un lettore vorace e appassionato si tratta con «i libri sul comodino da leggere, dalle ventitré all’una; nelle ore più calme dopo la giornata piena di impegni, quando gli umori del giorno si placano e ci si predispone a perdersi in altri mondi».
Quel pomeriggio, offrì quale suggerimento letterario, L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón. Il testo che apre la tetralogia del “Cimitero dei libri dimenticati” ed è divenuto su uno dei testi più letti e tradotti del XXI secolo. La trama del romanzo si articola e si snoda in una Barcellona definita dallo speaker «a misura d’uomo come è Catania. La Catania barocca e la Barcellona gotica».
Naturalmente parlammo anche del programma che conduceva con successo, da tempo, e dell’evoluzione del format che tuttavia manteneva sempre inalterate le premesse: intrattenere divertendosi. Lo ritrovai, a Catania, lo scorso anno perché non poteva che essere lui a presentare il mio ultimo testo e fu un pomeriggio con i botti, ma non era Sant’Agata!
Emanuele Bettino sa far bene il proprio lavoro in quanto coniuga la professionalità con la passione. Certe cose non si improvvisano e ci vuole determinazione e duro lavoro. Posso dire che alle spalle ha, anche, il sostegno della sua famiglia e in particolare della bella moglie Annalise Fazzina, donna in gamba. Ma ha anche un gruppo di compagni di viaggio eccezionali. “BUONASERABUONASERA”, non sarebbe diventato ciò che è senza il presupposto che “l’unione fa la forza”: un programma televisivo trasmesso su “Video Mediterraneo”, al canale 11 e 511HD.
Quindi mi è venuta voglia di fare un’altra intervista a Mr. Bettino, per entrare un po’ di più nel suo mondo e gli ho girato le “tre domande” alle quali ha risposto con grande disponibilità.
È ripartito “BUONASERABUONASERA” in televisione. Ci dici di più sul format?
BB” è un format leggero, un talk che parte da notizie di cronaca e considerazioni “pop”, trattando tutto con la battuta informale. Ogni tanto ci scappa la polemica o la considerazione seria ma provvediamo subito a reincanalarci sulla retta via dell’ironia.
Tu provieni dal mondo della radio, quanto è cambiato il tuo modo di comunicare?
Siamo partiti in radio, un mezzo molto confidenziale, poi siamo passati alle dirette Facebook… dove non c’è nessun editore o direttore che ti dice: “Questo no, questo nemmeno, attenti ai modi”. Sarebbe stato troppo facile eccedere e perdersi per avere visualizzazioni e “like” e invece siamo rimasti “misurati”. Adesso, quasi alla fine della seconda stagione in tv, possiamo affermare di non aver cambiato il modo di comunicare, è bastato mettere anche le scarpe buone (in radio non ti vedi, col telefonino ti vedi a mezzo busto, in tv a figura intera!). La spontaneità è la vera arma di “BB”, quella che ci ha fatto trovare un contatto col pubblico.
Che consiglio daresti a chi volesse intraprendere la tua professione?
Il consiglio è semplice: “NON siate voi stessi!” . Mi spiego meglio: bisogna essere sempre fedeli alla propria anima, ai propri ideali, alla propria filosofia ma… nella forma bisogna stare attenti! Sarebbe pericoloso dire quello che si pensa come lo si direbbe tra amici al bar. Siamo sempre ospiti a casa delle persone (o in macchina nel caso della radio), ed è bene SEMPRE entrare con educazione. La volgarità può strappare una risata ma, subito dopo, diventa pesante e non paga mai.
Emanuele Bettino, impeccabile e preciso, ci ha tenuto inoltre a ringraziare tutti coloro con i quali condivide l’avventura di “BUONASERABUONASERA”.
L’emittente televisiva “Video Mediterraneo” che ci manda in tutta la Sicilia e la mia squadra formata da:
Emanuele Giambirtone “Giamby”, Anna Carrera Nulla, Giovanni Cassisi, Ivana Leotta, Davide Di Bernardo,
Agnese Maugeri, Carlo Savoca, En Joy Cahotic, Giorgia Rapisarda, Francesco Dottore, Fabio Marino,
Gianluca Barbagallo, Cristina Zerbo, Valentina Carmen Chisari, Sandra Santos, Roberta Amato, Danilo
Scala e Debora Virzì con la partecipazione speciale di Hermes & Titina. Un “grazie enorme” va a “Urban
Media Agency” che cura le riprese e il montaggio tv.