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COMITATO PRO SCIFI’. “ABBIAMO MANTENUTO L’IMPEGNO, ORA LASCIAMO CHE I CITTADINI DECIDANO”

PoliticaCOMITATO PRO SCIFI’. “ABBIAMO MANTENUTO L’IMPEGNO, ORA LASCIAMO CHE I CITTADINI DECIDANO"

Si è svolta ieri sera 6 settembre nei locali della delegazione municipale di Scifì la riunione pubblica del Comitato Pro Scifì. Ad illustrare tutto l’iter Filippo Brianni, uno dei tre portavoce del comitato (gli altri due sono Salvatore Lombardo e Vera Russo).

Dalla prima petizione, nel 2003, in cui i cittadini scifiesi avevano chiesto al Comune di Forza d’Agrò l’attivazione di tutte le misure e convenzioni necessarie a risolvere i problemi di importanza primaria per Scifì; petizione sottoscritta da tutti i tre candidati a sindaco nel 2006 ma puntualmente da tutti disattesa.

“ Oggi, afferma Brianni, a distanza di molti anni da quando oltre la metà di scifiesi aveva dato incarico al comitato di portare Scifì al referendum affinché decidesse se restare con Forza d’Agrò o aggregarsi a S. Alessio possiamo dire che quell’impegno l’abbiamo mantenuto, il 18 ottobre avrà luogo il referendum, ora, ha proseguito Brianni, tocca ai cittadini esprimersi. Abbiamo superato ostacoli politici, giudiziari, burocratici ed abbiamo vinto su tutta la linea”.

La riunione è servita a ripercorrere le tappe più significative dell’iter che ha portato all’indizione del referendum ribadendo inoltre le ragioni del “si” contenute nella relazione.

“Ragioni, spiega Brianni, che oggi sono ancora più attuali, perché “malgrado qualcuno ci ha lasciato ritenendo che quelle problematiche potevano essere risolte nel contesto di Forza d’Agrò, i problemi si sono addirittura aggravati ed in tutti questi anni non si è fatto nulla per la ragioni esposte di Scifì e non sono nemmeno calendarizzate discussioni su queste tematiche. Semplicemente, non interessano”.

Filippo Brianni ha anche riferito come “la questione servizi (guardia medica, scuola, uffici comunali, etc) sia essenziale, ma ancora più importante è la diversa ottica di sviluppo del territorio, oggi appendice di un comune lontano, con S. Alessio inserito in un contesto omogeneo territorialmente e socialmente, agganciato agli centri della val d’Agrò; inoltre ci andremmo ad inserire in una comunità comunale più grande, con maggiori potenzialità progettuali”.

Ha anche indicato come la soluzione prospettata sia un toccasana per le casse di Forza d’Agrò, che a fronte di una ininfluente riduzione demografica, avrebbe un abbattimento notevole delle spese necessarie per la gestione di due comunità diverse (depurazione, scuolabus, etc); spese a volte non sostenute a discapito di Scifì. “Chiaramente, ha spiegato Brianni, se il referendum non dovesse passare, si dovranno rivedere i rapporti: la guardia medica dovrà essere situata a Scifì per almeno quattro mesi l’anno e così anche per gli altri servizi, compresa la rappresentanza politica, non essendoci una legge che impone che il sindaco debba provenire da Forza d’Agrò ed essendo necessario recuperare assoluta uguaglianza nella distribuzione dei servizi, non si più ancora consentire che una comunità di 300 abitanti manchi dei servizi primari”. “L’incontro, prosegue Brianni, è servito anche a smentire false notizie e  fare chiarezza su altre che negli ultimi mesi hanno creato molta confusione tra i cittadini di Scifì e Forza D’Agrò.”

All’incontro ha partecipato anche l’ex sindaco di S. Alessio, Giovanni Foti, che ha ritenuto “il si un fatto che dovrebbe essere scontato; votare contro sarebbe come votare contro la storia, non rendersi conto del fatto che più si è grandi più si ha possibilità di autogestirsi e finanziare la progettualità. Questo è un passo, anche molto piccolo, io credo si debba ragionare anche di fusione tra S. Alessio e Forza d’Agrò e fusione tra i vari comuni della Valle”.

Brianni ha concluso giudicando il “si” al referendum del 18 ottobre “una scelta utile per Forza d’Agrò, fortemente opportuna per S. Alessio ed assolutamente indispensabile per Scifì”.

 

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