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venerdì, Gennaio 24, 2025

EUROPEE. LA RIFLESSIONE DEL PROF. SANTI TRIMARCHI

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Per la prima volta, nelle elezioni europee, non c’è in gioco soltanto una competizione elettorale, il destino di un partito, la sopravvivenza di un governo, ma la sorte della nostra stessa condizione umana, il rispetto dei diritti dell’uomo. Questi diritti non stanno solo in Europa, ma in ciascun paese della nazione, nei posti dove si abita, si lavora, si studia, si gioca. Nel nostro territorio della costa ionica così accogliente, per natura e cultura, ricco di socialità e confronto, rispettoso degli altri con la vocazione all’aiuto reciproco, alle iniziative di sostegno alle famiglie in difficoltà, c’è la necessità di tutelare questa propensione all’esercizio di comportamenti virtuosi. Questa volta si vota con la responsabilità di dover garantire un ruolo di primo piano all’Europa, per fare attenzione anche alle esigenze locali di ogni area ricadente in ambito europeo, per avere a cuore il bene comune, la casa di cittadini che amano la pace, la cooperazione tra i popoli, la giustizia sociale ed economica. Gli europei autentici risiedono nelle realtà particolari, che sanno valorizzare le risorse tipiche e comprendono le scelte di integrazione e di differenziazione a vantaggio della crescita e della sostenibilità ambientale. Gli europei sono impegnati nella storia di oggi, con il patrimonio di ieri, a costruire un futuro di benessere per gli abitanti della terra, dove possono coltivare la libertà, la bellezza delle varie culture ed il valore della diversità, promuovere l’ospitalità propizia, la solidarietà verso i più deboli, l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Per difendere tutto questo occorre rintuzzare l’attacco violento, minaccioso ed inquietante contro L’Unione europea, di partiti conflittuali, demagogici, legati agli interessi di parte, di pochi, di egoismi, di ambizioni individuali, regionali, nazionali, basati sulle divisioni e le chiusure, i muri e le frontiere, le paure e le illusioni.

Oggi è opportuno dare un voto di speranza con una visione globale, a partire dal locale, per continuare a dialogare apertamente, confrontarsi e scegliere il bene comune, a cuore aperto, libero, edificante nell’alleanza, la democrazia, la felicità!

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