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mercoledì, Febbraio 5, 2025

FURCI. DOPPIO SENSO SUL LUNGOMARE. C’E’ CHI DICE NO

AttualitàFURCI. DOPPIO SENSO SUL LUNGOMARE. C’E’ CHI DICE NO

Neanche il tempo di firmare l’ordinanza con la quale viene istituito il doppio senso di circolazione sul lungomare che il primo cittadino di Furci Sebastiano Foti si ritrova a dover fare i conti con i primi malumori.

“L’obiettivo, si legge nell’ordinanza,  è di migliorare la viabilità sulla via IV Novembre, la Statale 114, giornalmente intasata da ingorghi con code e forti disagi per automobilisti e residenti”.

Motivazioni che però a quanto pare non bastano a  frenare il fronte del no.

L’istituzione infatti del doppio senso sul lungomare comporta di fatto l’eliminazione della pista ciclabile. L’ordinanza infatti istituisce la sosta delle auto  proprio all’interno del percorso ciclabile. Un esperimento viario che prenderà il via il 1 ottobre e rimarrà in vigore, in via sperimentale, sino al 31 maggio 2016.

Un no forte alle modifiche viarie viene dalla consigliera comunale Raluca Sandra che commenta l’ordinanza con un deciso “Giu le mani dalla pista ciclabile!”.

“Furci, afferma Raluca Sandra, ha tutte le carte in regola per diventare una città a misura di bicicletta. L’amministrazione comunale dovrebbe appoggiare la mobilità sostenibile no eliminarla. Togliendo la pista ciclabile, spiega la consigliera, rischiamo di ritrovarci nuovamente con le bici sui marciapiedi con i conseguenti pericoli per i più piccoli. Inoltre, aggiunge, questa nuova misura rischia di danneggiare anche i commercianti che stanno già attraversando un periodo difficile. Tutte le città europee mettono al primo posto i bisogni dei pedoni, dei cittadini, il trasporto pubblico. Eliminando la pista ciclabile, conclude Raluca Sandra, si crea un danno all’immagine di Furci.”

In effetti la scelta dell’amministrazione comunale sebbene dettata da esigenze logistiche sembra rinnegare se stessa. Da un lato l’amministrazione mette  a punto un piano per l’energia sostenibile e dall’altro vara un piano viario che ignora la mobilità sostenibile.

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