“Il dibattito surreale di questi giorni, animato dal governatore Schifani sull’assenza di coordinamento tra i due assessori competenti, Roberto Di Mauro (Acqua e Rifiuti) ed Elena Pagana (Territorio e Ambiente), conferma quanto abbiamo già ribadito anche in Aula.
La chiusura della discarica di Lentini, che ha messo in crisi oltre la metà dei comuni siciliani, poteva essere evitata, come ammesso dallo stesso Presidente Schifani, il quale è stato tenuto all’oscuro di tutto.”
Lo afferma il deputato di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo.
“Con l’approvazione dell’art. 9 del Dl 739/A II stralcio, prosegue Lombardo, è stata messa solo una pezza a una falla nella gestione dei rifiuti in Sicilia, che rimane estremamente precaria.
Non saranno i 50 milioni di euro concessi ai comuni per il ristoro degli extra costi sostenuti fra il 2022 e il 2023 a risolvere l’emergenza rifiuti in Sicilia. Le due ordinanze, la 1/rif e la 2/rif, rispettivamente del 24 e 25 giugno, emanate a distanza di un giorno l’una dall’altra per riaprire Lentini, certificano la precarietà del sistema impianti in Sicilia. Il ricorso all’ordinanza ex art. 191 D.lgs 152/2006 è consentito solo in situazioni di eccezionale e urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Questa situazione, conclude Lombardo, sembra più una strategia per giustificare la costruzione di due termovalorizzatori, con una capacità di oltre 600 mila tonnellate l’anno, da realizzare con un miliardo di risorse pubbliche, per poi affidarli ai privati per la gestione. Così, la Sicilia rischia di diventare la pattumiera d’Italia!”