Il concerto tenutosi ieri sera 19 agosto, al teatro Odeon di Taormina, ha registrato consenso di numeri e di apprezzamenti. L’Ensemble Academia Erard – presente nel ricco cartellone della Fondazione Taormina Arte Sicilia – ha eseguito brani della più florida tradizione italiana, da Rossini a Verdi a Donizetti, sino ad esecuzioni annoverate tra le più popolari.
Gli interpreti – Sandra Pirruccio (flauto), Francesco Chirivì (flauto), Rosita Tassi (soprano), Mari Batilashvili (pianoforte) – hanno conquistato tutti i presenti. Bello vedere tra il pubblico tanti giovani appassionati italiani e stranieri.
Storia dell’Ensemble Academia Erard – L’Ensemble fa parte della marchigiana Accademia Erard “La Marca Harmonica”, la prima accademia musicale del Centro Italia dedicata alla musica del periodo antico, barocco e classico. Nata dalla partnership tra il Comune di Cupramontana (Ancona) e agenzia Astralmusic, l’Accademia ha sede presso l’ex Monastero di Santa Caterina.
L’Academia Erard è intitolata alla francese Celeste Erard (1790-1878), moglie del compositore Gaspare Spontini e figlia dei più celebri produttori di fortepiano e arpe dell’epoca. L’Istituto ha tra le proprie finalità quello d’essere un centro di ricerca dedicato alla revisione, editazione e pubblicazione di partiture di autori marchigiani mai eseguite in epoca moderna.
«Un progetto nato anni fa dalla ripetuta constatazione della vitalità culturale e musicale della nostra terra tra ‘700 e ‘800. Una cultura diffusa, non solo per i numerosissimi compositori, ma per capacità esecutive e fruitive – sottolinea Luca Delpriori, responsabile Edizioni Archivio Storico Musicale Accademia Erard – realtà ben nota agli storici ma ancora non arrivata alla popolazione. Il proposito iniziale era gettare un ponte tra gli studi storici e la concretezza del recupero e dell’esecuzione».
Per le esecuzioni delle opere, grazie all’Ensemble Accademia Erard, vengono utilizzati strumenti storici, barocchi e classici sia originali sia fedelmente realizzati all’interno dell’Accademia. Tra le peculiarità del centro, dunque, anche la costruzione ex novo e il restauro di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, viole d’ amore, viole da gamba. Parte integrante di questo progetto, è l’Istituto Regionale dei Mestieri dell’Arte che prende l’avvio con la Scuola di Liuteria diretta dal Maestro Giuseppe Quagliano, unica nella Marche.
Il programma del concerto – Ad introdurlo, nell’accogliente cornice del Teatrino romano di Taormina, è stato Francesco Chirivì, virtuoso del flauto e responsabile del comitato scientifico dell’Accademia Erard nonché componente dell’Ensamble:
Buonasera, saranno eseguite arie con variazione e anche arie da temi d’opera con i compositori più importanti del nostro teatro musicale lirico italiano. Un repertorio a cui noi dovremmo essere molto legati e che ci fa onore in tutto il mondo.
Inizieremo con un’aria di Donizetti: una fantasia sui temi della Lucrezia Borgia trascritto da Giulio Briccialdi, il Paganini del flauto dell’Ottocento; poi passeremo a Rossini un nostro conterraneo, perché noi veniamo dalle Marche.
Rossini è stato uno dei compositori più eseguiti al mondo e la nostra soprano Rosita Tassi ci proporrà un brano della produzione della sua seconda vita «I peccati di vecchiaia», brani per pianoforte anche in contrasto e in antitesi con quella che era la moda musicale del tempo. Rossini in quel periodo scriveva molti articoli sui giornali, era stato sempre molto critico.
Il terzo brano è uno «stornello» di Verdi, sempre geniale, il quale ha scritto anche cose complicatissime. Il primo Verdi viene considerato un compositore «facile» se si pensa ad opere come il Falstaff ad esempio, ma dotato sempre di grande capacità compositiva. Certo non da meno dei tedeschi come Wagner. Sempre la soprano Rosita Tassi proporrà uno stornello, che diverrà molto ascoltato come lo sono state anche alcune melodie di Donizetti, entrate nella storia delle melodie popolari.
Poi di nuovo Rossini con trascrizioni di Raffaele Galli, grande flautista dell’Ottocento. Eseguiremo una fantasia sull’opera “Il barbiere di Siviglia” e di Andersen, una fantasia sull’ opera “Lucia di Lammermoor”.
A seguire di nuovo Verdi con una fantasia su l’opera “Rigoletto” per due flauti e pianoforte, scritta dai fratelli Doppler. Erano due fratelli ungheresi che avevano una particolarità: uno era destrorso e l’altro era mancino quindi suonavano con i due flauti uno a destra e l’altro a sinistra. Hanno scritto brani da salotto, musica virtuosistica, seguendo la moda dell’epoca, nella seconda metà dell’Ottocento. L’altro flauto è suonato da Sandra Pirruccio.
Proseguiremo sino a concludere con alcune tra le melodie più belle dell’italianità: “Parlami d’amore Mariù” di Bixio, canzone nel cuore di tutti e quindi immortale; a seguire l’Habanera della “Carmen” di Bizet e infine un omaggio ad Astor Piazzolla “Libertango”, in una versione per due pianoforti eseguita da Mari Batilashvili e Rosita Tassi. Una serata con musica tra virgolette di «facile ascolto» e molto godibile.
Tra sorprese estetiche e musicali – Il concerto ha anche riservato alcune sorprese. Anzitutto oltre alla bravura delle tre interpreti, Sandra Pirruccio, Mari Batilashvili e Rosita Tassi, va fatta notare l’eleganza del portamento e dei gesti durante le complesse esecuzioni. Inoltre, gli abiti indossati sono stati molto apprezzati per la raffinata bellezza che accresceva il fascino delle tre virtuose.
Senza dimenticare il «bis» che ha fatto esultare il pubblico per l’eccezionale esecuzione della georgiana Mari Batilashvili al pianoforte, con un’opera di un compositore georgiano, in cui è esplosa tutta la capacità interpretativa di un autentico talento della musica per pianoforte.