

Non è passata inosservata la presenza a Letojanni di Stefania Petix e del suo bassotto. L’inviata di Striscia la Notizia, famosa per essere accompagnata nei suoi servizi dal suo fedele amico a quattro zampe, si è occupata della disastrosa situazione in cui versano le autostrade siciliane. A chiamarla il Codacons Sicilia che sta portando avanti una battaglia a difesa dei diritti degli automobilisti siciliani. Stanchi di subire il totale crollo della Sicilia, il Codacons, Consumatori italiani e ‘Nuove idee per la Siciliani’ nelle scorse settimane hanno formalmente chiesto il risarcimento per tutti i siciliani che, direttamente o indirettamente, sono danneggiati dai mancati controlli e manutenzione della rete autostradale siciliana. A Letojanni Stefania Petix ha incontrato un il responsabile sicurezza stradale Codacons Sicilia. “La Sicilia, spiega il codacons, è letteralmente tagliata a metà a causa del cedimento del pilone sull’autostrada A19 Palermo-Catania che rappresenta solo l’ennesimo scandalo di una serie di crolli che hanno coinvolto negli ultimi due anni le strade siciliane. Un elenco che si apre con il crollo di una porzione del viadotto Verdura il 2 febbraio 2013, lungo la statale 115 che collega Agrigento con Sciacca, in territorio di Ribera. Il ponte, allora, si squarciò a metà. In quell’occasione, scrive il Codacons, non si registrarono feriti solo perché qualche ora prima un’automobilista aveva segnalato un avvallamento e il ponte, in via precauzionale, era stato chiuso al traffico dalla polizia stradale. Anche il 7 luglio in contrada Petrulla, in territorio di Licata, sulla statale 626 che collega Campobello di Licata, Ravanusa, Canicattì fu sfiorata la tragedia: le carreggiate di un ponte si piegarono verso il basso a causa di un cedimento strutturale, toccando il fondo da un’altezza di quattro metri. Il collasso del viadotto provocò due incidenti che coinvolsero tre automobili: quattro i feriti lievi, tra i quali una donna incinta. Ma il caso più emblematico e che ha suscitato maggiore clamore è quello del viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, inaugurato alla vigilia di Natale scorso e crollato dopo appena una settimana. Oggi a provocare il cedimento del pilone del viadotto Himera – un fronte di quattro chilometri per duecento metri – è stata una frana verificatasi in corrispondenza di Caltavuturo, e che ha spostato l’assetto della carreggiata provocando un avvallamento. Ebbene, afferma il Codacons, la chiusura del tratto tra Scillato e Tremonzelli ha diviso in due la Sicilia perché il traffico viene deviato sulla statale 120 Caltavuturo-Cerda pure interessata da frane e cedimenti. I disagi sono così pesanti che l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, ha chiesto la proclamazione dello stato di emergenza. Ma la Sicilia si prepara al peggio. I lavori di ripristino potrebbero durare qualche anno e non riguarderanno solo la campata ma anche il tratto della statale 120 Scillato-Caltavuturo dove si è verificato l’ultimo movimento lungo la frana aperta dieci anni fa.” Per questi motivi il Codacons ha deciso di costituirsi parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Termini Imerese sul cedimento del viadotto affinchè si accertino le responsabilità per poi promuovere la costituzione di parte civile nel processo penale allo scopo di richiedere il risarcimento del danno patrimoniale e morale a favore dei contribuenti siciliani che, attraverso le tasse, finanziano le opere pubbliche. Questa la campagna lanciata dal Codacons e l’appello: “Se sei un cittadino siciliano residente nelle zone colpite dai disagi oppure se sei un utente della strada che per motivi di lavoro o/e esigenze personali si reca spesso nella zona intervieni nell’inchiesta della procura, attraverso il documento che mettiamo a disposizione, al fine di richiedere un risarcimento dei danni subiti non inferiore a 2.000 euro.” Il documento può essere scaricato direttamente dal sito web dell’associazione dei consumatori. Il servizio di Stefania Petix dovrebbe andare in onda nei prossimi giorni. Non è escluso che al centro della puntata finisca anche la situazione dell’autostrada A18 e dei caselli di Taormina.