Lettera aperta sul “Parco della Misericordia”di Annabella Sgroi

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Nella foto padre Francesco

Voglio dare seguito alla lettera aperta da me pubblicata il 30 maggio del 2019 sul “Parco della Misericordia” per commentare l’epilogo e la fine di questa storia che ha dei risvolti particolari in quanto riguarda un “luogo  sacro.”

Certo, sicuramente l’avversario, il maligno brinda e fa brindare coloro che con determinazione e cattiveria hanno perseguito l’obiettivo di abbattere “un’altare del Signore” elevato per cantare inni al suo Nome, per lodarlo, glorificarlo, adorarlo. Chi passa da Ligoria zona di S.Teresa vede una ferita che sanguina, vede lo squarcio, la distruzione di questa struttura non regolare.

Forse è una delle poche costruzioni “abusive” che viene abbattuta dalla persona che l’ha realizzata per dare seguito alla sentenza del tribunale.

Ho visto ville, case, luoghi abusivi sanati e salvati che sicuramente non hanno prodotto i frutti dello Spirito Santo nei cuori di tanti uomini e donne, i frutti di bene che tanti hanno sperimentato. Forse in altri tempi chissà ………..!!!!!!! ci sarebbe stato più rispetto per le cose sacre.!!!!!

Certo conferma il clima di scristianizzazione che si respira. Tanti segni ci sono. Infatti dà fastidio la Chiesa che prega e si fa sentire (nel momento della chiusura per covid 19) in mezzo alle case per toccare, confortare, aiutare con il messaggio di Gesù le famiglie, gli anziani soli, i bambini per sentirsi uniti a Lui. Danno fastidio il tocco delle campane che hanno accompagnato generazioni di fedeli. Danno fastidio rosari e celebrazioni liturgiche all’esterno delle mura della Chiesa perché ancora una volta il nome di Gesù crocifisso e risorto non viene accolto.

Figuriamoci se c’è un problema.!!!!!!!

Apprezzo e stimo padre Francesco che, con serenità, ha proceduto ad eseguire la sentenza e con saggezza afferma “perdere ciò che si voleva salvare, a volte è la vera salvezza.!!!” 

Ma io, da cristiana credente, che ha pregato in quei luoghi, lodato, adorato, ascoltato la Parola del Signore voglio mettermi accanto per dirgli grazie, grazie anche a nome di tutti coloro che hanno avuto in quel luogo un incontro speciale con il nostro Salvatore sperimentando l’ Amore Grande e Meraviglioso di Gesù e quello di fratelli e sorelle. Niente e nessuno potrà cancellare la gioia dell’esperienza fatta che resta scritta nell’aria,  sulle pietre distrutte, sulla terra, sugli alberi ma soprattutto nel Cuore Amante di Dio  e degli uomini. Infatti è cosa gradita a Dio il sacrificio di Lode elevato a Lui. Dice il salmo 5 v.5 “Beato chi abita nella Tua casa senza fine canta le Tue lodi. Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio ed ha le Tue vie nel suo cuore.”  Dice il vangelo di Matteo cap10 v.28 “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l’anima…..”La bellezza e le meraviglie del Signore, la poesia d’Amore scritta per l’uomo, l’unione e la comunione che esiste alla Sua presenza, ci invitano a stringerci in solidarietà attorno a chi è colpito ribadendo la propria fede alla luce dello splendore del volto del Signore.

Non attaccamento alle cose come fatto privato, ma vale l’esperienza di fraternità, la relazione di bene che si stabilisce con il Signore e tra i fratelli, figli dello stesso Padre che resta scritta per l’eternità. I segni della fede vissuta restano. Le conversioni e i cambiamenti del cuore restano, i frutti dello Spirito restano. Voglio concludere ricordando quando abbiamo celebrato con il Vescovo STAGLIANO’ con centinaia di fedeli attirati dall’evento, la gioia, la pace, la felicità, l’amore vicendevole, canti e lodi così intensi che hanno fatto vibrare, tremare le mura della Chiesa per le voci unanimi e concordi nell’armonia dello Spirito Santo evangelizzatore.

Ogni gesto di generosità, di amore e di preghiera resta per l’eternità.

Grazie Annabella Sgroi

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