Si celebra domani la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La Giornata venne istituita con la risoluzione 54/134 dell’Onu, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società.
La data del 25 novembre non fu scelta a caso ma per ricordare il brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Una terribile pagina di violenza che purtroppo è ancora possibile quotidianamente rileggere nelle storie che la cronaca ci consegna.
In Italia sono 6 milioni 788 mila le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. 3 milioni 466 mila donne hanno subìto stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l’ha subìto dall’ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall’ex partner.
Sono infatti gli ex a esercitare gli abusi più pesanti, talvolta con conseguenze drammatiche: nel 40,8% dei casi la donna riporta ferite e paura per la propria vita (41,9%). Al termine della relazione, gli uomini si fanno più violenti: quando si tratta di stupro, il 7,5% è perpetrato dall’attuale partner mentre il 17% riguarda l’ex, così come aumentano le minacce usando armi da taglio o pistole: 3,1% i compagni attuali, l’8,1% gli ex.
I dati terrificanti sono quelli emersi dall’indagine condotta dall’Istat, si riferiscono al 2014 e sono stati pubblicati a giugno 2015.
Che cosa fare per contrastare questo fenomeno? E’ necessario parlarne, sensibilizzare l’opinione pubblica, far capire alle donne vittime di violenza che è possibile dire basta ma prima bisogna riconoscerla la violenza. Perché ha mille volti, si nasconde dietro finte parole d’amore o falsi gesti gentili per poi esplodere in tutta la sua drammaticità.
Oggi però grazie all’azione di sensibilizzazione svolta costantemente dalle associazioni, dai centri antiviolenza e da organizzazioni umanitarie è possibile riscontrare una maggiore consapevolezza della violenza subìta. Considerando le violenze da parte dei partner o degli ex partner negli ultimi 5 anni, è evidente che le donne denunciano di più (11,8 contro 6,7%), ne parlano di più (la percentuale di chi non ne parla con alcuno è diminuita dal 32% del 2006 al 22,9% del 2014), si rivolgono di più ai centri antiviolenza, agli sportelli o ai servizi per la violenza contro le donne (dal 2,4% al 4,9%). Inoltre, più vittime la considerano un reato (dal 14,3% al 29,6%) e meno come qualcosa che è solo accaduto (in calo dal 35,2% al 20%).
Proprio sul tema “Riconoscere la violenza” ha deciso di dedicare un incontro dibattito la Fidapa di S. Teresa Valle D’Agrò. L’incontro si svolgerà sabato 28 novembre presso la sala consiliare del Vecchio municipio alle ore 17.
Tra gli interventi, dopo i saluti della Presidente Fidapa S. Teresa Valle D’Agrò Angela Muscolino e del Primo cittadino Cateno De Luca, quello della Presidente associazione Evaluna Onlus Concetta Restuccia, della Presidente del centro antiviolenza Al Tuo Fianco Cettina La Torre e della giornalista Nadia Maio, Presidente della Fidapa sez. Merì Valle Del Mela .