S. TERESA DI RIVA. FONDAMENTALISMO E TERRORISMO. LA RIFLESSIONE DEI PICCOLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO “L.PETRI”

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Nella foto gli alunni durante la commemorazione della strage di Parigi

Fondamentalismo e Terrorismo. Sono i due temi ai quali gli alunni della scuola secondaria di I° grado “L.Petri” hanno dedicato una giornata di riflessione. Dopo i terribili fatti di violenza accaduti a Parigi il 13 novembre 2015e il conseguente clima di terrore che percorre l’intera Europa il dirigente scolastico Enza Interdonato ha ritenuto necessario creare un momento di confronto con i ragazzi.
Un momento per riflettere e spiegare ai più giovani cosa sta accadendo. Troppe volte infatti immagini e notizie che vengono dai telegiornali o dai social network travolgono i ragazzi senza offrire loro davvero una corretta chiave di lettura dei più importanti fatti di cronaca.
Così lo scorso venerdì dalle 15 alle 17,20 gli alunni della Scuola Secondaria di I grado “L. Petri” si sono ritrovati per riflettere insieme.
Dopo l’Inno di Mameli e le note della Marsigliese, molti sono stati gli approfondimenti effettuati dagli alunni delle varie classi. Video, power point, poesie, riflessioni e interviste spontaneamente prodotti da ragazzi tra gli 11 e i 13 anni hanno reso ricco e interessante il pomeriggio all’Istituto Comprensivo.
“ Ho fortemente voluto questo momento, ha spiegato, la Dirigente Scolastica, dott.ssa Enza Interdonato, al fine di promuovere una prassi didattica prettamente attinente all’attualità con l’esercizio di competenze sociali e civiche particolarmente richieste in questo momento storico.”

Significativa è stata anche la testimonianza di un alunna di religione musulmana che, leggendo un messaggio condiviso con la sua famiglia, ha ricordato il valore pacifico della sua religione e l’apertura al dialogo con le altre confessioni.
Nei lavori dei ragazzi, coordinati dai docenti di lettere, è emersa la tragicità degli eventi che hanno sconvolto l’Europa e gettato nel terrore il mondo intero non solo come fatto di sangue, ma soprattutto come minaccia culturale per il nostro sistema di vita.

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