Cercano di dirimere le nubi del sospetto che incombono su Asm i sindacati. In queste ore Filt Cgil, Uil Trasporti, Ugl Tp E Faisa Cisal hanno diramato una nota stampa a difesa dei lavoratori dell’azienda servizi municipalizzati di Taormina alla luce delle recenti vicende che hanno interessato l’azienda.
Negli ultimi giorni sono apparsi sia sulla carta stampata che sui siti giornalistici on line articoli riguardanti l’Azienda in relazione ad episodi verificatisi in seno ad Asm e su cui lo stesso Liquidatore, avv. Antonio Fiumefreddo, ha relazionato nel corso delle riunioni di Consiglio comunale.
Proprio in merito a questi ultimi risvolti i sindacati intervengono per tutelare i dipendenti e l’immagine stessa dell’Azienda.
“Seppure si sia verificato un caso di licenziamento, a nostro avviso, – si legge nella nota- non appare corretto far trasparire una situazione opaca e poco chiara all’interno dell’Azienda che sembrerebbe essere stata “travolta” all’improvviso da una condizione anomala e losca, come se all’interno dell’Azienda esistesse solo del marcio da ripulire.
A tale proposito vorremmo fare presente che i lavoratori che prestano servizio a tempo indeterminato e gli stessi interinali, nonostante ai vertici dell’Azienda con il passare degli anni si siano succeduti vari presidenti, membri di CdA e di recente diversi liquidatori, hanno sempre e comunque garantito, nei vari settori in cui svolgono servizio, prestazioni professionali puntuali ed impeccabili soprattutto nei confronti dell’utenza con cui quotidianamente si interfacciano.
In particolare, è utile precisare che nel caso del personale che svolge mansione di cassiere, settore alquanto delicato, sempre e comunque nell’eventualità in cui si sono verificati episodi di errori di cifre negli incassi e relativi versamenti in cassaforte, lo stesso è stato puntualmente chiamato a versare anche un solo euro mancante anche nel caso in cui, come non di rado è accaduto in passato, la mancanza di banconote e monete veniva segnalata dalla banca e dunque si trattava di un fatto non contestabile dato che era la parola del cassiere contro quella del bancario, eppure i cassieri hanno sempre dovuto soccombere, versando la cifra mancante contestata.
Se fino ad oggi si sono verificati isolati casi di licenziamento per gravi fatti – si legge ancora- ci sembra ingiusto fare di tutta l’erba un fascio e screditare in maniera insistente ed inopportuna tutto il personale che lavora onestamente e con correttezza e precisione professionale per il sostentamento della propria famiglia, paventando una situazione grave e poco trasparente che nuoce all’onestà morale dei lavoratori ed all’immagine dell’Azienda stessa già gravemente compromessa da tutte le vicissitudini che negli anni l’hanno riguardata più per questioni politiche e gestionali che per la condotta scellerata dei lavoratori come ingiustamente si sta palesando.”