Non è certamente un regalo natalizio gradito l’avviso di pagamento relativo alla Tari per l’anno 2015 che negli ultimi giorni i cittadini di Taormina, commercianti e non stanno ricevendo.
Non è gradito soprattutto perché la tassa sui rifiuti risulta maggiorata di oltre il 40% rispetto al precedente regime.
Un aumento sproporzionato che sta suscitando diverse polemiche e la reazione non soltanto dei cittadini ma anche delle associazioni di categoria.
Proprio in queste ore l’associazione Imprenditori per Taormina ha inteso manifestare apertamente attraverso una nota stampa il proprio dissenso nei confronti di quella che definiscono “una politica fiscale vessatoria ed irresponsabile, che cerca sempre di fare pagare i soliti noti.”
Al dissenso l’Aipt accompagna anche alcune considerazioni.
“In primo luogo, scrive l’associazione, se ne contesta l’assoluta illegittimità, ciò per diverse ragioni. La più palese è, forse, l’emanazione della relativa delibera oltre il 31.07.2015, termine in cui si sarebbe dovuto approvare il “Bilancio di Previsione”, che segna il limite temporale invalicabile, per espressa disposizione di legge, per deliberare in merito alla Tari, (avvenuta nella specie il 16 settembre 2015), con l’irrimediabile spirare del termine. In secondo luogo, prosegue, la tassa in discorso viola le regole contenute nello Statuto dei diritti del Contribuente che, come è noto, valgono anche per delibere e regolamenti comunali. Questi atti, infatti, non possono avere efficacia retroattiva, se non nei limiti stabiliti da norme di legge. Pertanto, le tariffe possono essere applicate solo dall’anno successivo alla loro approvazione.
Ed ancora, la delibera de qua è nulla per carente od omessa motivazione in ordine alla esatta identificazione delle tariffe applicate e dei criteri utilizzati. Senza contare, poi, che non è stato ancora emanato il Regolamento in materia ed il relativo Piano di Ripartizione. Tali censure, sottolinea l’associaizone di categoria, sono peraltro, solamente esemplificative!”
A ciò bisogna aggiungere che l’Aipt manifesta una ferma contrarietà alle politiche fiscali dell’attuale amministrazione politica che pretende sacrifici senza compierne e che, nel tentativo di salvare se stessa, fa schizzare le aliquote a livelli esiziali per la classe imprenditoriale.
L’Aipt, per questa ragione, chiede all’Amministrazione, per l’anno in corso, l’immediato ritiro della delibera n. 59 del 16.09.2015, con contestuale reviviscenza delle vecchie tariffe.
In mancanza di riscontri, gli imprenditori taorminesi minacciano il ricorso alla Commissione Provinciale Tributaria di Messina, al fine di ottenere l’annullamento della intimazione di pagamento e/o comunque la disapplicazione dell’atto illegittimo.