
Dalla Villa Comunale, alla funivia di Mazzarò passando per Madonna delle Grazie. Un tour per toccare con mano le principali criticità di Taormina. A guidarlo il presidente del consiglio comunale Antonio D’Aveni che ha illustrato la difficile situazione al gruppo di esperti composto dal Prof. Franco Ortolani, dall’architetto Giuseppe Aveni, Dirigente provinciale dell’Azienda Foreste Demaniali, dal direttore del Collegio Geometri di Messina Carmelo Citraro; dal presidente del Collegio dei geometri della provincia Messina Lino Ortolani e dall’ architetto Salvatore Mondello.
(Un momento del sopralluogo alla Villa Comunale. Foto di Jakomin Andrea)
“ Un occasione, come ha tenuto a precisare il primo cittadino Eligio Giardina, per fare il punto sulla situazione e tentare insieme agli esperti di intervenire.”
“ Si tratta, ha ribadito il presidente del consiglio D’Aveni, di un importante azione che segna un cambio di rotta rispetto al passato. E’ un momento storico perché si sta programmando la prevenzione.”
Fin qui i fatti. Adesso consentitemi di esprimere la mia opinione. Innanzitutto se intervieni dopo che il muro è crollato, la montagna è franata travolgendo la funivia e Madonna delle Grazie è off limits per il pericolo costante non si sta facendo prevenzione. E’ già tardi. Si sta solo cercando di mettere delle pezze.
Poi ovviamente si può apprezzare lo sforzo dell’amministrazione nel tentare di affrontare la situazione cercando soluzioni, ma Signori, la prevenzione è un’altra cosa.
Riporto dal vocabolario Treccani: prevenzióne s. f. [dal lat. tardo praeventio -onis; nel sign. 2, dal fr. prévention]. – 1. Adozione di una serie di provvedimenti per cautelarsi da un male futuro, e quindi l’azione o il complesso di azioni intese a raggiungere questo scopo. Genericam., ogni attività diretta a impedire pericoli e mali sociali di varia natura.
Chiarito ciò torniamo all’incontro di ieri.
Dopo il tour amministratori ed esperti si sono ritrovati nella stanza del primo cittadino per fare il punto della situazione.
“L’intenzione, ha affermato il sindaco Giardina, è quella di preparare uno studio, un piano strategico ambientale da presentare al Ministero dell’Ambiente. Anche perché, ha spiegato Giardina, dal punto di vista economico andare ad intervenire sui singoli fatti episodici con delle somme urgenze costa 5 volte di più .”
Il piano strategico ambientale dovrebbe quindi consentire di avere una visione complessiva delle criticità presenti in modo tale da richiedere un finanziamento che serva per riparare i danni già presenti e prevenire quelli potenziali.
Sarà necessario, come suggerito dal Prof. Franco Ortolani, provvedere ad un rilievo cartografico aggiornato in modo da poter avere una visione completa delle criticità che insistono sul territorio di Taormina.
“ L’auspicio, ha detto Giardina, è che quest’incontro non rimanga un fatto isolato , episodico ma possa portare a dei risultati non dico immediati ma a medio termine sulla reale prevenzione dei problemi della struttura della città. L’idea di un incontro presso il Ministero dell’Ambiente per concretizzare la progettualità delle priorità è un lavoro massiccio già iniziato negli anni passati. Dopodiché andremo a programmare le priorità dei singoli interventi. I fondi li troveremo, afferma Giardina. L’importante, conclude, è avere i progetti seri da presentare.”
Da parte dell’arch. Giuseppe Aveni l’impegno a preparare già per la prossima settimana l’istanza con allegata relazione tecnica da presentare al Ministero.
Intanto nell’immediato cosa si può fare per bloccare il movimento franoso della montagna che sovrasta la funivia o Madonna delle Grazie?
Si potrebbe pensare ad un intervento di profilatura dei versanti attraverso l’installazione di alcune strutture metalliche di contenimento, ovvero delle barriere Erdox concepite proprio per immediati interventi di ripristino e proposte dalla Bentonform Italia. “ Questo tipo di struttura, ha spiegato uno dei responsabili per la Sicilia presente all’incontro di ieri mattina, permette di consolidare efficacemente il terreno instabile ed i versanti in seguito a fenomeni di dissesto idrogeologico. Si tratta di soluzione già adottata anche a Giampilieri, Sarno, le Cinque Terre.”
( Esempio di barriera)