Non ci stanno i lavorati dell’ASM, l’azienda servizi municipalizzata, addetti alla funivia a passare per gli “Schettini” di turno. Loro che il pomeriggio del 9 settembre scorso si trovavano in servizio presso l’impianto di Mazzarò la frana, il fango, il fiume di detriti sempre più violento lo hanno vissuto in diretta e l’impianto, ci tengono a sottolineare, lo hanno lasciato solo quando il direttore d’ esercizio l’ing. Sergio Sottile ha dato l’ordine di evacuare il posto.
“Non potevamo fare nulla, spiegano, il fango ha invaso tutto in pochi minuti.” Loro sono “accusati” di aver lasciato l’impianto e di aver impedito così ai mezzi dei vigili del fuoco di intervenire.
Questo è quanto il consigliere Eugenio Ranieri ha affermato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Addossando dunque le responsabilità ai lavoratori e chiedendo che vengano presi dei provvedimenti nei loro confronti.
Accuse durissime che i lavoratori respingono con forza. “ I mezzi dei vigili del fuoco, spiegano, non avrebbero potuto fare nulla, perché non c’era acqua ma fango. E’ stato necessario fare intervenire un mezzo specifico per aspirarlo.”
Da ieri tre squadre sono a lavoro per spalare via tutto e tentare di ripulire per poter poi quantificare i danni.
E non ci vuole certamente un tecnico per capire che sono ingenti e che la funivia rischia un fermo di parecchi mesi, nella migliore delle ipotesi. Il problema infatti non riguarda solo i motori, la sala macchine e le cabine elettriche ma riguarda anche e soprattutto la stabilità dei pilastri di sostegno della funivia. Dove poggiano?
Ma ci sono altri interrogativi. Perché la montagna è franata? Perché il torrente ha cambiato il proprio corso? C’entrano forse qualcosa i lavori di sbancamento eseguiti negli anni da privati che hanno fatto business su quei fazzoletti di terra? C’entrano per caso qualcosa i lavori di realizzazione di una strada da parte di un privato proprio su quella montagna?
Anche in questo caso forse non bisogna essere dei tecnici per rispondere.
E vuoi vedere che oggi quel fiume di terra e fango è stato causato proprio da anni di incuria e abbandono del territorio al proprio destino?
E allora perché piuttosto non si ricercano “a monte” , e proprio il caso di dirlo, le responsabilità. O dobbiamo davvero credere che a Taormina sia possibile anche questo, ovvero sbancare montagne, movimentare terra, costruire parcheggi e strade senza che nessuno si accorga di nulla?!
E poi magari chiediamoci anche che sarebbe successo se la Funivia fosse stata in funzione, se quel pomeriggio ci fossero state persone a bordo delle cabine. Esiste un piano d’emergenza? Un protocollo da seguire in questi casi?
Certo non si poteva chiedere ai lavoratori di restare li…ad aspettare che il fango oltre le macchine, i motori e le cabine, travolgesse anche loro.
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