Buona la seconda. Eh già al secondo tentativo la maggioranza è riuscita ad approvare l’aumento della tassa dei rifiuti. Come ricorderete nel corso di alcune sedute precedenti la delibera non era stata esitata. Alla maggioranza erano mancati i numeri e l’argomento era così stato rinviato. Ieri sera la delibera è stata ripresentata, tale e quale, in aula.
Così come ha evidenziato nel proprio intervento il consigliere Giuseppe Composto la maggioranza piuttosto che convincere della bontà della delibera tutta l’aula ha invece preferito aspettare il momento più favorevole, ovvero quello in cui poter far valere la forza dei numeri.
E stavolta infatti la delibera è stata approvata con 10 voti favorevoli, 7 contrari Corvaja, Tona, Longo, De Luna, Caltabiano, Benigni e Composto e un astenuto Moschella.
Una votazione che peserà sul bilancio familiare dei cittadini taorminesi ma anche delle casse comunali. Secondo infatti il consigliere Nunzio Corvaja la delibera proposta e approvata dalla maggioranza presente in aula è illegittima.
“ C’è una discrasia, ha spiegato Corvaja, tra il Piano finanziario proposto da MessinaAmbiente e il piano finanziario allegato alla delibera. L’allegato nella proposta di delibera manca di un documento espressamente previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n.158 del 27/4/1999, manca cioè totalmente la relazione al piano finanziario che deve contenere obbligatoriamente i seguenti elementi:
a) il modello gestionale ed organizzativo;
b) i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa;
c) la ricognizione degli impianti esistenti;
d) con riferimento al piano dell’anno precedente, l’indicazione degli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni.
Tutto questo, ha evidenziato Corvaja, è un obbligo di legge che deve essere riportato all’interno della delibera altrimenti la delibera è nulla. Inoltre la legge prescrive un piano di previsione dei costi delle entrate da parte di Messinaambiente. Nel piano Messinaambiente afferma che spenderà la stessa cifra spesa nell’anno precedente ma, ha insitito Corvaja, un piano finanziario deve contenere così come espresso dalla legge i seguenti elementi:
a) il programma degli interventi necessari;
b) il piano finanziario degli investimenti;
c) la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso eventuale all’utilizzo di beni e strutture di terzi, o all’affidamento di servizi a terzi;
d) le risorse finanziarie necessarie;
e) relativamente alla fase transitoria, il grado attuale di copertura dei costi afferenti alla tariffa rispetto alla preesistente tassa sui rifiuti.
Tutto questo, ha affermato Corvaja, non c’è nella delibera . Questa delibera dunque può essere impugnata da ogni singolo cittadino. Ci saranno s sicuramente ricorsi al Tar.”
Corvaja ha anche evidenziato come nel piano finanziario manchino le voci di entrata differenziata e manca nella specifica la voce della discarica. “Perché se noi abbiamo differenziato il 30%, ha affermato il consigliere, significa che il 30% di meno è arrivato in discarica. Per cui il costo della discarica dovrebbe essere minore.”
Ciò che è certo è che un’altra tassa è stata aumentata. Taormina si troverà così a pagare di tasca propria gli errori gestionali della politica del Palazzo.
Guardiamo insieme fino ad oggi quanto pagava una famiglia media di 3 persone per un abitazione di 100 mq
Quindi Taormina secondo un calcolo fatto utilizzando i dati prelevati direttamente dalle fatture emesse ad un campione di contribuenti, dal momento che non sono state trovate le delibere delle aliquote pubblicate sul sito del Ministero economia e finanza, una famiglia di 3 persone per un abitazione di 100 mq pagava 375 euro l’anno.
Costi altissimi, tra i più alti di tutta la riviera Jonica per quanto riguarda le attività commerciali.
Il costo della tassa dei rifiuti per un attività bar e pasticceria di superficie media di 60 mq era di 1764,00 annui.
Costi altissimi destinati ad aumentare.