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Taormina. L’Autunno all’Odeon si è aperto nel rispetto dei differenti “Punti di vista”

CulturaTaormina. L’Autunno all’Odeon si è aperto nel rispetto dei differenti “Punti di vista”

Foto di MICHELE CUTULI su concessione della Fondazione Taormina Arte

23 settembre, Equinozio d’autunno. Un pomeriggio, quasi crepuscolare, ha regalato impressioni, sospese tra l’umido dello scirocco e il cambiamento che ad ogni passaggio, Madre Natura regala ai mortali. Anche quest’anno, l’Odeon di Taormina si è offerto in tutta la sua sacralità, poiché tali erano considerati i teatri nell’antichità. Essi erano architettura sacra e custodi delle parole del Dio, che espandeva la propria voce attraverso i gesti e la mìmesis degli attori, e tornava a risuonare, spinto dal rimbombo delle maschere sulla scena. La voce si propagava, rimbalzando come martellìo dalle parole del coro, per adagiarsi come mano amica sulla spalla del pubblico. L’Odeon è stato inaugurato, secondo classico rituale, alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città, Francesca Gullotta, alla presenza del Direttore del “Parco archeologico Naxos Taormina”, l’archeologa Gabriella Tigàno; alla presenza del Commissario della “Fondazione Taormina Arte Sicilia”, Pietro Di Miceli e del Direttore Generale Ninni Panzera. Ad aprire la programmazione, la Compagnia Nèon con “Punti di vista”, scritto e diretto da Monica Felloni.

Comprendere il senso di questo spettacolo, e di questa scelta “benedetta” dal genius loci, è fondamentale per entrare dentro a ciò che si è vissuto, durante l’Equinozio d’autunno, all’Odeon. Le note, sulla Compagnia Nèon, riportano ciò che queste magnifiche persone hanno abbracciato come ideale di vita:

La Compagnia, fondata nel 1985, da Piero Ristagno e Monica Felloni ha all’attivo oltre 30 produzioni teatrali di grande suggestione ed emozione. Diversi i riconoscimenti, tra i quali, nel novembre del 2013, il Premio “Teatri delle diversità” condiviso con l’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Dal 1989 ad oggi, l’associazione ha curato oltre cento laboratori di teatro, di espressione corporea, di scrittura poetica, aperti a chiunque voglia imparare, condividere, creare. Negli spettacoli targati Nèon tutte le forme espressive vengono sondate, plasmate, miscelate: danza, canto, recitazione, arti visive, mimica. Il corpo è lirica incarnata, segno responsabile. Responsabile di quel che si esprime. Il dramma convive con la commedia, la tragedia sublimata nell’ironia.  La poetica, irrorata dalle frequentazioni con Calvino, Roversi, Fortini, Pasolini, Saramago, Whiltman, Tabucchi, Shakespeare, alimenta le opere della compagnia che fa della eterogeneità un corpo unico in movimento. Gli attori di Neòn Teatro è come se ogni volta annunciassero di essere qui. Come una canzone d’amore. La produzione, appositamente creata per l’inaugurazione, conferma che ogni possibile distinzione tra diversi può scomparire e ogni singola diversità può diventare il fulcro significativo dell’essere umano. “Punti di vista”, racchiude tutti i precedenti spettacoli creati dalla Compagnia Nèon tra i quali “Magnificat”, “Ciatu”, “Invasioni”, “Boxeurs”.

Una sacra rappresentazione si è svolta all’Odeon. Tutti ne hanno preso parte attiva e ne sono usciti trasformati. Gli attori professionisti e non, gli artisti con “abilità diverse” che hanno annullato differenze e abbattuto barriere, che prima d’essere architettoniche sono mentali. Hanno liberato tutti; hanno condotto gli spettatori, per mano, a vivere la metamorfosi che li ha fatti regredire allo stadio di bozzolo, prima di potersi trasformare in esseri alati. Gli attori hanno distrutto le corazze forgiate dai pensieri limitanti. Loro hanno condotto tutti sulla via della libertà primordiale che lega gli umani. Loro, liberi, hanno fatto scendere gli spettatori negli abissi delle paure più profonde: non essere accettati per ciò che si è; terrore di non piacere. Rifiuto di se stessi. Perché in fondo, i veri disabili siamo noi, arroccati su parole schedate e pensieri uniformanti. La Compagnia Neòn ha donato “pensieri nuovi” insieme a parole, germogliate attraverso i “diversi punti di vista”.

Il restyling dello spazio archeologico è stato realizzato grazie all’intervento finanziario di Sensi Contemporanei, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, il Mibac e la Sicilia Film Commission.

Un luogo, l’Odeon, che è sacro anche per chi si spende e lavora in questo campo. Francesca Cannavò – responsabile degli allestimenti e delle scenografie per la “Fondazione Taormina Arte Sicilia” – ha gentilmente dedicato un po’ del suo tempo per rispondere alle mie domande. Perché è importante osservare, anche, attraverso gli occhi di chi questo mondo lo vive dall’altro lato, e con un diverso “punto di vista”.

  • «Francesca, lei ritiene che lo spirito del luogo sia stato rispettato dopo il restauro?».
  • «Io ritengo che ogni luogo conservi la propria anima da quando viene generato, l’Odeon nasce, come sappiamo, per ospitare performance di musica e o teatro o comunque incontri fra i cittadini. Quello che si è inteso fare, poterlo rigenerare nella propria funzione. Abbiamo ricostruito, con strutture temporanee, il modulo della cavea crollato per ospitare più persone».
  • «Quanto coinvolge lei e la sua squadra, lavorare in questo mondo?».
  • «Con la mia attività di scenografa, vivo il teatro da oltre 30 anni. Il confine fra la mia vita e il mio lavoro non esiste; il mio gruppo di lavoro vive intensamente ogni programmazione ed esecuzione con il trasporto necessario per ogni nuova gestazione. Ci occupiamo del Teatro Antico e abbiamo ridato vita ad altri siti archeologici, nati per ospitare spettacoli. La gente ha bisogno di tornare ad emozionarsi in teatro, bisogna aprire gli spazi per generare cultura…Viva il teatro!».

 

Il programma “Autunno all’Odeon” organizzato dalla “Fondazione Taormina Arte Sicilia”, dopo il successo dell’inaugurazione, prosegue con quattro concerti, che spaziano dal classico al jazz, dalle arie di note opere liriche al contemporaneo.

Giovedì 26 settembre, “Carmen Avellone & Vito Giordano Quintet guests: Brass Talents”. Un concerto dedicato al jazz mainstream, con due interpreti eccezionali, Avellone e Giordano, accompagnati da una ritmica formata da alcuni maestri di alto livello esecutivo ed artistico della Fondazione “The Brass Group”. A completare l’esibizione, alcuni giovani talenti in rampa di lancio internazionale quali Gaetano Castiglia (Tromba) e Alessandro Laura (Sax).

Venerdì 27 settembre, Bepi Garsia “Musiche del nostro tempo”, un programma quanto mai affascinante, originale negli adattamenti e in buona parte anche inedito quello proposto nel recital del pianista Bepi Garsia. Il repertorio, infatti, disegna un viaggio che parte da temi poco frequentati, e per la prima volta eseguiti a Palermo, scritti dal compositore romano Pino Marcucci e, toccando la celebre “Rapsodia in blu” di George Gershwin, nella rara versione per solo piano, giunge fino a Debussy. Altra chicca del programma, è l’esecuzione di “Pour le piano” di Claude Debussy, una suite che il grande autore francese terminò e pubblicò nel 1901.

Sabato 28 settembre, l’originalità e l’estrosità del Maestro Maurizio Mastrini incanterà il pubblico presente. A dieci anni dal suo debutto, uno dei pianisti più apprezzati in Italia, suonerà al pianoforte alcuni dei suoi brani più importanti scritti ed eseguiti durante la sua attività pianistica con l’inserimento di alcuni inediti di grande respiro musicale tra cui il funambolico “Excellence” in cui il pianista miscela passione e virtuosismo.

Domenica 29 settembre, “I solisti di opera laboratorio”, gruppo di giovani solisti, provenienti da Palermo e noti in molti teatri del mondo, intratterranno il pubblico con le più famose arie d’opera tra cui quelle di Verdi, Donizetti, Puccini, Mascagni e Bellini. Ad accompagnare i cantanti Natasha Katai Ciappa, Floriana Cicio, Luisa Filizzola, Lorena Scarlata Rizzo, Gianmarco Randazzo, Christian Rimasti, Andrea Ciacio, Davide Romeo, Antonino Tranchina e Rosolino Galioto, al pianoforte: Beatrice Cerami e Danilo Lombardini.

La stagione Autunno all’Odeon è sostenuta dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali e dal Comune di Taormina.

Lisa Bachis

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