Avrebbe dovuto essere un momento di festa per la città, una formalità per consentire l’insediamento del Consiglio comunale ed invece la seduta si è ben presto trasformata in bagarre.
Ad accendere la discussione ed infiammare l’aula ci ha pensato l’ex presidente del consiglio Antonio D’Aveni.
Subito dopo il giuramento dei consiglieri comunali D’Aveni ha infatti preso la parola sollevando una questione di presunta ineleggibilità di un consigliere comunale.
Una presa di posizione che ha inevitabilmente paralizzato l’aula tra norme e codici fino a spingere la consigliera Lucia Gaberscek, che presiedeva la seduta in quanto consigliere anziano, a sospendere più volte i lavori.
Un inizio dal sapore amaro per il primo cittadino Mario Bolognari e più in generale per tutta la città, costretta fin da subito a subire l’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione che alla luce di queste prime battute non si presenta certamente come costruttiva.
D’Aveni ha letto in aula una sentenza di condanna di primo grado riferita al consigliere Salvo Brocato e risalente al 2014.
Da qui si è aperta la discussione su come procedere.
Dal canto suo Brocato intervenendo in aula ha chiarito la propria posizione rassicurando i colleghi consiglieri circa l’insussistenza di cause di incandidabilità perché non rientrante nelle ipotesi di cui al Dlgs 235/2012 lettera d e lettera e.
Spetterà adesso alla segretaria sciogliere il nodo e decidere come proseguire.
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