In pochi giorni Taormina ha fatto sentire la sua voce più di quanto non sia mai successo prima. Un ultimo disperato tentativo per non affondare. Dal dissesto idrogeologico a quello finanziario… non è certamente un buon periodo per la Perla dello Jonio.
Dal servizio andato in onda sul tg1 lo scorso 6 novembre con l’intervento del Prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli (guarda il servizio) all’appello il giorno dopo all’Ansa del primo cittadino Eligio Giardina affinché la Regione tuteli il teatro Antico, ovvero “dateci i soldi, 1,8 milioni di euro per l’esattezza”.
Una sovraesposizione mediatica che potrebbe servire a smuovere le acque o come qualcun altro invece sospetta, semplicemente a distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dai “giochi” del Palazzo.
Intanto il Civico consesso convocato dal presidente Antonio D’Aveni per domani martedì 10 e giovedì 12 novembre dovrà affrontare, tra i 15 punti posti all’Ordine del giorno, anche “l’approvazione del regolamento per l’alienazione del patrimonio immobiliare del Comune di Taormina”, e ” l’approvazione del piano di valorizzazioni e dismissioni degli immobili di proprietà per il periodo 2015-17, da inserire nel bilancio 2015″.
Un ultimo tentativo di verificare se e come poter rimpinguare le casse comunali. Magari andando a toccare il patrimonio immobiliare. Proprio la Corte dei Conti, nelle 34 pagine della relazione in cui spiegava il perché della bocciatura al piano di riequilibrio finanziario, aveva rimproverato all’Ente l’incapacità di mettere a regime il proprio patrimonio non riuscendo neanche a recuperare il canone di locazione degli immobili comunali.
