Per i viaggi ‘a medio raggio’ si conferma l’Egitto, che ha compensato con una politica di prezzi accessibili il calo di domanda dovuto all’esplosione delle tensioni geopolitiche nell’area del Medio Oriente. A seguire, con minor frequenza, la Norvegia e l’Islanda.
Per chi ha scelto una destinazione del ‘lungo raggio’, invece, svetta il viaggio in Usa, a cui si aggiungono Giappone, Caraibi, Thailandia e Madagascar.
Nelle segnalazioni degli imprenditori sono stati indicati però oltre 30 diversi Paesi, tra cui Tanzania, Malesia, Polinesia, Vietnam, India, Australia, Peru e Namibia, destinazioni caratterizzate da esperienze e servizi di alta gamma.
Nonostante il calo generale del prodotto Mare Italia, anche quest’estate le destinazioni italiane più richieste sono state Sardegna, Puglia, Sicilia, Calabria, seguite da Toscana, Campania, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna.
“Siamo fiduciosi che il 2024 possa rappresentare un punto di svolta decisivo per le imprese operanti nel settore del turismo organizzato- commenta Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti- Dopo anni di sfide senza precedenti, l’obiettivo è quello di vedere un rinnovato slancio e una ripresa robusta che possano riportare il settore ai livelli pre-pandemia, e magari anche oltre. Stiamo lavorando assiduamente per innovare l’offerta e migliorare l’esperienza del viaggiatore e per rafforzare le collaborazioni con i fornitori. Tuttavia, ci preoccupa il rallentamento delle prenotazioni degli ultimi mesi, un segnale che a nostro avviso va monitorato attentamente: il rischio è che l’aumento dei prezzi, a partire da quelli dei trasporti e dei servizi turistici ma non solo, possa portare a una contrazione della domanda”.